Vorrei segnalare un caso di buona pratica in mediazione in materia di responsabilità medica e sanitaria.
Pur nelle contrapposte posizioni iniziali la parte istante, il paziente che si riteneva danneggiato da un intervento chirurgico, proponeva alla ASL avversaria di far eseguire una consulenza medico-legale all’interno della mediazione lasciando la possibilità alla ASL di selezionare una rosa di nominativi di medici legali consulenti del tribunale territorialmente competente. La ASL accettava di proporre tale serie di nomi di stimati professionisti imparziali e di chiara fama, lasciando l’individuazione del medico da incaricare, fra questi segnalati, alla parte istante.
La virtuosa attitudine di questa ASL ha consentito la possibilità di risolvere un caso di responsabilità sanitaria complesso nell’ambito di un procedimento di mediazione civile, accettando di affidarsi agli strumenti che la mediazione mette a disposizione e collaborando attivamente alla formazione di un accordo conciliativo.
Spero che condividendo questa esperienza altre strutture sanitarie, ASL, Ospedali ecc., possano prendere esempio su quanto è possibile fare in sede di mediazione con le giuste precauzioni e tutele per scongiurare potenziali addebiti di danno erariale derivante da responsabilità per scelte conciliative discrezionali ed, anzi, dimostrando di operare nell’interesse pubblico, riuscendo a risolvere un contenzioso senza aggravio di costi legali e di consulenze tecniche in ambito processuale per la comunità e accogliendo il bisogno del danneggiato di una soluzione con una tempistica compatta e soddisfacente.
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