Accordo raggiunto in 20 minuti, un vero record. La parte istante mi guarda negli occhi incredula e mi dice: “Mediatore era due anni che cercavamo di risolvere, ma mio fratello si rifiutava di ascoltare qualsiasi proposta, ma glielo dica che quello che gli ha prospettato in seduta separata è merito mio, glielo dica mi raccomando”.
Ebbene, in realtà entrambe le parti desideravano la stessa cosa, ma, per mantenere le posizioni prese, nessuna delle parti nel tempo ha avuto la capacità di dire all’altra “va bene, ci sto”.
Il mediatore in questo caso è servito per offrire a ciascuno la sensazione di essere la parte proponente senza avere occasione di esprimere un dissenso derivante dalla volontà di non dare soddisfazione all’altro. Ciascuno si è sentito ascoltato… dal mediatore in primis, ma in realtà indirettamente proprio dall’altra parte. Le sessioni separate di ascolto e costruzione di proposte da porre a confronto ha funzionato.
Buona sorte alle parti! Hanno evitato di depauperare il patrimonio comune con inutili spese di un giudizio di divisione, costoso in termini di consulenze tecniche e spese legali oltre ad evitare di alimentare una relazione tossica. Potranno ora indirizzare le loro energie in aspetti della vita più soddisfacenti ed anche godersi i beni divisi dei quali potranno disporre finalmente in autonomia e in modo libero l’uno dall’altro.
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