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La delicata fase della mediazione tra momento dichiarativo di raggiunto accordo e la redazione del testo di accordo conciliativo

Nel procedimento di mediazione vi è un momento in cui le parti riconoscono l’intervenuta convergenza delle reciproche posizioni e quindi un sostanziale accordo.

Da questo momento le parti lavorano alla scrittura dell’accordo trovato individuandone i dettagli.

Tuttavia nel tempo necessario per la redazione del testo può accadere che le parti cambino idea o che si ritrovino a confliggere sui dettagli.

Fare un passo indietro o rilanciare nel tentativo di ottenere qualcosa in più sono atteggiamenti frequenti che si giustificano nel personale bisogno di mantenere ancora aperta la relazione o nel desiderio di uscire dalla situazione con un senso di vittoria o, ancora, per soddisfare un bisogno che è rimasto inespresso.

Una delle parti può trovare strategicamente funzionale chiedere qualcosa in più in questa fase, approfittando della condizione mentale ed emotiva dell’altra parte di sentirsi prossima alla soluzione e quindi incline a concedere qualcosa in più per non riaprire l’integrale discussione.

I margini per negoziare ci sono sempre, ma la trappola si nasconde nell’ampiezza della richiesta stessa.

Infatti la richiesta può giungere al ricevente come quel po’ troppo che lo indisponga e che provochi un improvviso passo indietro e la determinazione di non proseguire con un accordo.

Altri aspetti importanti da tenere in considerazione nella fase conclusiva per evitare il riemergere del conflitto sono la previsione dei dettagli accettabili per tutti, la pianificazione di tempi certi di adempimento, la previsione della distribuzione dei costi e della corretta utilizzazione dei vantaggi fiscali derivanti dalla mediazione messi a disposizione dal legislatore.

Un buon modo per tenere le parti sul percorso conciliativo è registrare i punti d’intesa raggiunti e ripeterli diverse volte, dando alle parti la possibilità di tornare indietro sull’analisi dei dettagli controversi anche nel caso si sia già in una fase conclusiva.

Accordo trovato e rilancio

Il rilancio delle proprie richieste può essere una strategia, ma anche qualcosa di più sottile.

Può essere il risultato della individuazione di un bisogno di una delle parti contendenti che risulti non soddisfatto dall’accordo apparentemente trovato.

Ad esempio ci si potrebbe trovare nella situazione di un’offerta apparentemente irrinunciabile in quanto  molto vantaggiosa sul piano economico. Tuttavia un’offerta siffatta potrebbe non risultare soddisfacente di un bisogno rimasto in espresso per ragioni reputazionali o d’imbarazzo.

Esempio di un caso reale

Personalmente mi sono trovata a mediare un caso che aveva alla base una serie di processi giudiziali pendenti tra le parti.

Durante la mediazione una dei litiganti proponeva a tacitazione di ogni reciproca aspettativa uno scambio di proprietà di beni immobili aventi valore difforme, uno il doppio dell’altro. Veniva offerto quello di maggior valore alla controparte.

La parte ricevente l’offerta, pur manifestando interesse, risultava insoddisfatta. Sebbene l’offerta suonasse irrifiutabile vi erano ragioni inespresse per non accettare. Le motivazioni si celavano  nel bisogno di questa parte di liquidità immediata e la sua non prontezza a concludere definitivamente un rapporto intercorso per tanto tempo. Alla fine le parti rivedevano l’accordo in discussione nel modo di garantire l’adeguata liquidità per la parte in necessità e assumevano l’impegno reciproco ad abbandonare tutti i giudizi pendenti, chiudendo così completamente ogni aspetto della relazione intercorsa. Si è trattato di un adattamento “last-minute” della soluzione inizialmente impostata senza il quale l’esito positivo della mediazione sarebbe stato compromesso.

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Complessità di individuazione dei soggetti responsabili nei casi di responsabilità medica e sanitaria

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Controversie in materia di Responsabilità sanitaria Complessità di individuazione dei legittimati passivi

A chi indirizzare l’invito in Mediazione Civile

Nelle mediazioni in materia di responsabilità sanitaria il primo aspetto da verificare da parte del legale che assiste la parte istante che intenda agire è l’individuazione dei soggetti da chiamare in mediazione ed eventualmente in un successivo giudizio.

Le parti che risultano coinvolte in tali casi sono molteplici. Ipotizziamo un lamentato danno da intervento chirurgico.

Se la questione riguarda fatti occorsi presso una struttura sanitaria pubblica lo schema risulta relativamente semplice.  La struttura sanitaria pubblica è il soggetto contrattuale che si è interfacciato con il paziente e sicuramente il soggetto che in via diretta è passibile di responsabilità.

La faccenda si complica se l’intervento chirurgico sia stato eseguito in regime di intra moenia e ancor di più se in intra moenia allargata.

Quest’ultima risulta essere la fattispecie più insidiosa. In questa casistica la consulenza medica che porta alla pianificazione dell’operazione è frequentemente svolta in una struttura privata su appuntamento, qualche volta preso direttamente con il medico oppure rivolgendosi direttamente alla struttura sanitaria privata nella quale è noto trovare lo specialista d’interesse. Il paziente ignora le implicazioni contrattuali affidandosi semplicemente al medico di sua fiducia al quale si rivolge.

Quale rapporto negoziale si sta contraendo?

Il rapporto di lavoro con un medico alle dipendenze di una struttura pubblica può essere esteso a prestazioni sanitarie che il sanitario può svolgere all’esterno, ma sempre in regime di intra moenia: il professionista esegue la prestazione utilizzando la struttura sanitaria pubblica o privata con compensi in parte in conto prestazione professionale di tipo privato ed in parte di remunerazione della struttura ospitante. Attenzione però, la struttura ospitante non è solo quella fisica, ma anche la struttura datrice di lavoro.

Perché è possibile parlare ancora di “intramuraria” se la prestazione avviene da parte dello stesso medico dipendente in una struttura esterna a quella del datore di lavoro?

Ciò è possibile in quanto l’operatore riceve una speciale autorizzazione ad esercitare l’attività intra moenia in specifiche strutture esterne con le quali il datore di lavoro pubblico sottoscrive un’apposita convenzione.

In questi casi ne deriva che la struttura privata ospitante pone a disposizione dei pazienti le sole attrezzature e i relativi spazi, la sala operatoria, la camera di degenza ed i servizi correlati.

Il soggetto contrattualmente responsabile per la prestazione professionale rimane l’originario datore di lavoro, la struttura pubblica, e , sussidiariamente, il medico che materialmente ha eseguito la prestazione.

Individuato ciascun singolo soggetto intervenuto per l’erogazione complessiva dell’intervento chirurgico vi sarà poi da chiedersi se ciascuno sia portatore di un rapporto assicurativo.

Altro caso è la prestazione privata in regime extra moenia o extra muraria. In tale ipotesi la verifica della titolarità contrattuale è da operarsi fra struttura sanitaria privata e sanitario. Anche in questo caso il contraente può essere singolo, la struttura sanitaria che ha rapporti di lavoro con il libero professionista, oppure duplice, il sanitario per le sue libere prestazioni e la struttura ospitante per il servizio di tipo alberghiero ed assistenziale.

Prima di avviare un tentativo di mediazione è opportuno configurare bene il caso in trattazione per individuare i soggetti da invitare al tavolo della trattativa al fine di evitare successive estensioni di invito o omettere il coinvolgimento di soggetti qualificati.

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INTERNATIONAL MEDIATION

GOOD REASONS TO CHOOSE INTERNATIONAL COMMERCIAL MEDIATION AND A FORMED MEDIATOR FOR THE PURPOSE

Commercial International Mediation is a great resource for disputants from different Countries to sort out their international commercial disputes.

Working as International Mediator requires a wide mix of qualities and competences. The emphatic communication in an international environment means not only having confidence in the language in use but also being able to go beyond the spoken language and through cultural differences of the participants so to help them in mutual understanding, superseding language and mind set barriers.

A suitable welcoming and protected environment and the guidance of professional who has proper competences in international dispute resolutions concede parties the right timing to discuss the matter arose and build together a settlement, saving time and money for their business avoiding complications typical of the international Court trials such as crossed court claims and identification of the jurisdiction and law applicable.

Read also A workable settlement as a key for a commercial mediation – Agency case

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A workable settlement is the key for a commercial mediation.

A commercial mediation usually may appear to involve a one only aspect, the economical interests of the claimants.

Though, as in any type of mediation, commercial cases hide multiple layers of interests and needs of the parties.  A recent case as example.

Two contractual partners, the provider of commodities and their local agent were reciprocally claiming a damage as a consequence of a breach of contract.

The case

 Commercial Agency Agreement and clause of Exclusivity.

Initial Statements

The principal, a commodities’ provider, claimed the breach of the clause of exclusivity. From their point of view the agent was proposing to their common clients similar products of another provider.

The provider wanted to stop any relationship and retain the commissions due to the agent for the last year as a refund for the breach of contract and the loss of clients.

The agent denied the circumstance of violating such exclusivity.

According to the agent the principal wanted to interrupt the contract based on personal reasons of the new company manager.

From the agent’s perspective the alleged exclusivity’s breach was only an excuse to terminate the relationship avoiding the payment of a penalty for unilateral interruption of the contract.

The Mediation Process

The dispute between the parties appeared to focus on the juridical correct labelling of the interruption of their contract of agency and who was due to give money to the other for the damage.

The lawyers assisting the parties made a great preparatory job in putting together the evidence supporting each thesis.

However, once in the mediation process, insisting on finding which assumption should prevail and who should pay what was keeping the parties stuck in a deadlock with no chance to find a resolution.

The Outcome

A successful outcome was reached putting aside the juridical name of the end of their cooperation.

All together we tried to take a different path and focus on two alternatives: any possibility to make up the relationship between the parties or mutually agree to terminate the contract. Once having making clear that there was no chance to build up a new mutual trustful relationship  they started to work to find an amount of money to be paid by the provider to the agent fair for both of them to conclude the relationship amicably.

At that stage it was no longer important labelling the termination and they stepped out from the mediation with relief.

The provider was in some way happy to pay an amount of money not to be stuck in the relationship. The agent felt like he got the right compensation for the job done and was ready to look forward.

Read also International commercial mediation

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IL CONFLITTO – 5

Il conflitto e la sua gestione nella relazione umana – Parte 5

Nella PARTE 1 abbiamo osservato come il conflitto è insito nella natura delle relazioni di qualsiasi essere vivente. Secondo il profilo sotto il quale lo si osserva il conflitto assume sue specificità. Nella PARTE 2 abbiamo analizzato il conflitto nella coppia amorosa/coniugale. Nella coppia il conflitto è più rilevante che in altri contesti per l’intensità della relazione. Più è stretta la relazione, più è intenso il potere conflittuale che si estrinseca in specifiche modalità ed aree.

Nella PARTE 3 ci siano soffermati sulle dinamiche  sottese al conflitto di coppia e come le stesse siano osservabili anche nelle altre relazioni. Tali dinamiche sono osservabili secondo specifici stili di gestione del conflitto dei soggetti interagenti e secondo una escalation del conflitto in atto.

Nella PARTE 4 abbiamo volto lo sguardo alle caratteristiche del mediatore e alle fasi della mediazione familiare, all’alternanza di sentimenti che si affastella nei coniugi che si separano e alla canalizzazione di questi sentimenti per la costruzione di una coppia, non più coniugale, ma pur sempre genitoriale.

In questa ultima parte ci concentriamo sulle caratteristiche della mediazione civile e commerciale, le caratteristiche e modalità di lavoro del mediatore civile.

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IL CONFLITTO – 1

Il conflitto e la sua gestione nella relazione umana – Parte 1

La parola conflitto deriva dal latino con il significato di urto, scontro, contesa rimessa alla sorte delle armi, guerra. Il richiamo all’urto implica che il conflitto si determini in un rapporto duale: si confligge in due entità, diversamente non esisterebbe la collisione. Al tempo degli antichi romani l’accezione era strettamente legata ad una delle attività prevalenti di quella società, la guerra, ed al gruppo sociale che ricopriva un ruolo importante per l’espansione e la realizzazione stessa del popolo romano, l’esercito. Oggi, invece, si tende a distinguere riconducendo la guerra ad una attività estrinseca anche con impiego di armi e ponendo il conflitto ad un alveo più ampio e caratterizzato di diverse connotazioni. L’avvento della psicologia ha consentito l’elaborazione di un concetto complesso e multiforme: si parla di conflitto intrapsichico od interiore e di conflitto sociale o intrapersonale.

Di seguito Parte 1

puoi proseguire la lettura della Parte 2

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MEDIAZIONE LAB

MEDIAZIONE LAB

AGGIORNAMENTO IN MATERIA DI ADR

MEDIAZIONE CIVILE E MEDIAZIONE FAMILIARE

Sono lieta di presentare il nuovo ciclo di incontri di aggiornamento legale di cui sono organizzatrice.

Laboratori di simulazione casi

Valido per la formazione continua avvocati

Accreditamento COA Roma richiesto

Appuntamenti laboratoriali (gratuiti) per crescere insieme nello stile di gestione delle controversie in un contesto cooperativo, ciascuno nel proprio ruolo operativo (MEDIATORI – AVVOCATI – PARTI).

Condivideremo  le diverse competenze maturate nei rispettivi ruoli.

Sperimenteremo e commenteremo simulazioni di casi reali.


Orario Incontri: 17.00 – 19.00

Incontro 1 – Lunedì  29 / 05 / 2023
Adr in generale e Arbitrato –  avv. Marco Marianello
>Simulazione caso commerciale /bancario

Incontro 2  – Lunedì  05 / 06 / 2023
Mediazione Familiare 
Invio del cliente / clienti al mediatore e conclusione  percorso di mediazione.

produzione e deposito dell’accordo –  avv. Valeria Muzi
>Simulazione caso familiare

Incontro 3 – Lunedì 12 / 06 / 2023
Mediazione in materia immobiliare e condominiale –  avv. Marino Bizzarro
>Simulazione caso immobiliare

Incontro 4 – Lunedì  19 / 06 / 2023

La comunicazione empatica –  avv. Rosemary Perna

>Simulazione caso divisione ereditaria

Materiale didattico impiegato: Schede power point / Testi di simulazione
Luogo: Organismo di Mediazione civile ADR INTESA, sede di San Paolo, via Tiberio Imperatore, 5, Roma.

Iscrizioni: inviando email a romasanpaolo@adrintesa.it

E’ possibile iscriversi anche per singolo incontro nella materia d’interesse.

Costi:  Gratuito

Posti disponibili:    15

Relatori

Marco Marianello, avvocato, formatore, mediatore civile, arbitro

Rosemary Perna, avvocato, diritto condominiale e mediazione civile;

Valeria Muzi, avvocato, mediatore familiare

Marino Bizzarro, avvocato in materia immobiliare.

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Riservatezza, Contratti standard con contratti diffusi e Mediazione Civile

La Mediazione Civile nelle liti in materia di contratti con clientela diffusa – Utilità per il mantenimento della riservatezza per preservare la Reputazione Aziendale

 

Nei contratti standard con clientela diffusa la riservatezza riveste una particolare importanza per preservare una immagine professionale o aziendale di solidità, affidabilità e credibilità.

La lite con un cliente potrebbe gettare discredito agli occhi degli altri.

In caso di lite con un cliente il ricorso ai tribunali implica una pubblicità negativa che inevitabilmente si ripercuote sulla conoscenza/conoscibilità della questione da parte di altri clienti attuali e potenziali che potrebbero prendere spunto dalla esperienza altrui per proporre ulteriore contenzioso o per desistere dalla conclusione di un nuovo contratto.

Con la Mediazione civile è possibile gestire le criticità e le liti con i propri clienti in modo riservato.

Infatti una delle qualità principali della Mediazione Civile è la RISERVATEZZA: tutto ciò che succede in mediazione, accordo incluso, rimane fra le parti, non può essere in generale divulgato. Inoltre tale vincolo di riservatezza può essere ulteriormente rinforzato mediante esplicita clausola di accordo.

Come evitare con certezza che il cliente che si senta leso si rivolga direttamente alla giustizia civile con effetto di pubblicità negativa diretta ed indiretta?

Nei contratti standard mediante moduli e formulari è possibile inserire nelle condizioni generali una clausola di tentativo di mediazione civile obbligatoria prima che le parti contrattuali possano rivolgersi al foro giudizialmente competente.

Così prevedendo le parti hanno una chance in più di trovare una soluzione alla criticità occorsa senza necessità di giungere ad una controversia giudiziale evitando clamori.

Contattami per una consulenza contrattuale in rapporto alla mediazione civile rosemaryperna.avvocato@gmail.com

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Le virtù del Bravo Mediatore Civile

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LINEE GUIDA per la preparazione agli incontri di Mediazione Civile

Annotazioni utili al successo della Procedura di Mediazione Civile

Se sei parte istante: l’Organismo cura la comunicazione di avvenuto deposito istanza e convoca entrambe le parti all’incontro di mediazione. Tuttavia, al fine di non incorrere in eventuali termini decadenziali riguardanti lo specifico oggetto della tua domanda ti consigliamo, ove ne ravviserai l’opportunità, di informare la parte chiamata dell’avvenuto deposito al più presto in quanto la tua comunicazione può giungere prima rispetto all’invio da parte dell’Organismo.

Se sei parte chiamata: formalizza tempestivamente la tua adesione. Ci aiuta ad organizzare al meglio l’incontro.

Per entrambe le parti   si consiglia di:

1- verificare di aver pagato le spese di avvio a mezzo bonifico ( facilita la tempestiva emissione della fattura e della registrazione dell’incasso), ferma la possibilità alternativa e residuale di regolarizzare in sede in contanti;

2- limitare richiesta di rinvii ai soli casi strettamente necessari per ragioni della parte sostanziale, gravi e documentati, per la miglior predisposizione di mediatore ed altre parti coinvolte. Rinviare un incontro già fissato crea un aggravio di lavoro per il mediatore e la segreteria dell’Organismo. soprattutto sottrae al mediatore tempo in agenda per la trattazione di altre procedure con perdita di remunerazione (puoi immaginare la negatività che un rinvio dell’ultimo minuto possa generare!);

3- prima dell’incontro contattare il mediatore assegnatario della procedura per coordinamento dell’incontro, ad esempio in caso di collegamento telematico, od informazioni riservate relative al caso in trattazione;

4- verificare il corretto conferimento di poteri all’eventuale delegato sostanziale nella procedura e trasmissione all’Organismo della relativa delega;

5- attitudine virtuosa alla mediazione. Ti consigliamo di essere aperto ad una collaborazione con l’altra parte giungendo all’incontro senza aspettative precostituite e con la volontà di esplorare possibili soluzioni fino ad ora non considerate;

6- se sei un amministratore di condominio non indugiare nella convocazione dell’assemblea dei condomini e, se effettivamente hai bisogno di chiedere un rinvio all’Organismo per completare l’iter di convocazione prima di poter formalmente aderire, assicurati di allegare alla richiesta di rinvio la predisposta lettera di convocazione assembleare;

7- tenere a mente che la mediazione è altro rispetto al procedimento giudiziale, regolato dalle regole processuali e del codice di procedura civile.

La mediazione civile è strumento duttile e flessibile non vincolato da strette regole procedurali, ispirato esclusivamente dalla volontà delle parti…. Delle Parti!

Se sei un avvocato preparare la parte a partecipare personalmente ed attivamente. Evita di assumerti inutili responsabilità per conto della parte e soprattutto, non avere timore per la tua strategia giudiziale… avrai tempo di recuperarla successivamente in caso di esito negativo della mediazione, offri al tuo assistito una chance di autodeterminarsi. Potrai offrire al tuo cliente un ottimo e prezioso servizio di assistenza legale in mediazione concentrandoti sulla formulazione delle clausole di accordo: è con un testo di accordo accurato che puoi veramente aiutarlo e dimostrare le tue qualità professionali applicate alla mediazione civile.

8- prevedere di riservare all’incontro un tempo non inferiore ad 1 ora estensibile fino a 2 ore circa.

9- considerare le potenzialità della Consulenza Tecnica di Mediazione (CTM). Nell’ambito della mediazione civile le parti, anche unilateralmente, possono avvalersi di una consulenza tecnica che espleta l’incarico su indicazione dell’Organismo che è soggetto al medesimo vincolo di imparzialità e riservatezza del mediatore. E’ un ottimo strumento per dirimere velocemente questioni tecniche. Considerala e se scegli di avvalertene affidati al consulente ed alla sua perizia, lavora per te, non dubitare del suo operato.

10-considerare le potenzialità della Proposta del Mediatore. E’ possibile chiedere al mediatore di formulare una proposta di conciliazione. E’ una extrema ratio nel caso le parti ritengano sia opportuna una sintesi da parte del mediatore su quanto illustrato ed emerso in sede di mediazione, ma non dimenticare che l’opportunità che la mediazione offre alle parti è quella di essere parti attive nel processo decisionale. Quanto andrà a proporre il mediatore potrebbe discostarsi dalla visione delle parti. La proposta può essere, accettata, rifiutata oppure utile a riaprire dei ragionamenti che conducano ad una conciliazione ed un accordo anche diverso dalla proposta stessa.

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Le Virtu’ del Bravo Mediatore Civile

QUATTRO INDICATORI UTILI PER LA SCELTA DEL TUO MIGLIOR MEDIATORE.

  1. ESPERIENZA E FORMAZIONE.  Non tutti sono avvocati o hanno una formazione giuridica. E’ utile valutare quale figura professionale sia più adeguata al proprio caso e da quale area di specializzazione provenga. Come per la scelta del medico, l’avvocato e l’ingegnere ascoltare le referenze da parte di chi abbia avuto precedenti esperienze l sono un buono strumento per raggiungere il Mediatore più indicato per positiva esperienza, reputazione e credibilità.
  2. PERSONALITA’ E STILE. La costruzione del rapporto fra Mediatore e parti è un aspetto rilevante nella mediazione. Ciascun Mediatore ha il proprio stile e personalità. La coincidenza o la buona integrazione con lo stile e la personalità di parti ed avvocati è aspetto di facilitazione per la trattazione del vostro caso. Se avete la possibilità di mettervi in contatto e conoscere il Mediatore prima dell’incarico o del primo vi aiuterà ad approfondire la sua pratica e vi aiuterà a creare empatia. Il mediatore bravo probabilmente tenterà di fare la stessa cosa con voi contattandovi.
  3. CONTINUITA’ NELLO STANDARD PROFESSIONALE. Conoscenza tecnica ed attitudini interpersonali non sono sufficienti per garantire le abilità del mediatore. La formazione specifica iniziale e periodica del mediatore è fondamentale, oltre che obbligatoria per legge. E’ importante anche la formazione etica, il rispetto della imparzialità per esempio è requisito fondamentale.
  4. AGILITA’ / FLESSIBILITA’ / TECNOLOGIA Verbali redatti al computer, flessibilità nell’utilizzo degli strumenti per incontri telematici, agilità del apporre firma digitale o scaricare documenti firmati digitalmente e, non ultimo, disponibilità a recarsi anche in sedi/luoghi diversi dalla sede dell’Organismo sono tutti requisiti che fanno la differenza.

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